Balbino del Nunzio:
Balbino Del Nunzio nacque a Spoltore (Pescara) il 15 marzo 1893. Compì nella gioventù severi studi acquisendo una solida cultura umanistica e un’abitudine all’impegno continuo che si manifestarono in tutta la sua vita. Laureatosi in Fisica a Bologna nel 1920, iniziò subito la carriera universitaria a Padova nell’Istituto di Fisica Applicata ed Elettrotecnica. E’ nel decennio 1922-1932 che le doti di Del Nunzio ricercatore, indagatore e sperimentatore si manifestarono fino a portarlo alla cattedra di professore ordinario di Fisica Tecnica. Da principio le sue ricerche si rivolsero ad argomenti di elettrologia ed elettrotecnica sotto la guida di quella grande figura di scienziato che fu il prof. Ferdinando Lori. In quel periodo Del Nunzio iniziava la sua intensa attività didattica svolgendo corsi di Misure elettriche ed occupandosi della strutturazione dei laboratori di alta tensione e di misure elettriche di precisione dell’Istituto con una attività instancabile. Improvvisamente intorno al 1927 gli interessi di Del Nunzio si staccano dal mondo dell’elettrologia e si indirizzano verso gli argomenti di Ottica e poi di Termofluodinamica e di Termotecnica che oggi costituiscono il dominio di quello che si chiama Fisica  Tecnica ed Energetica nelle nostre Facoltà di Ingegneria. Dal 1927 al 1932 Egli si dedica con accanimento a problemi di Fluodinamica e di Trasmissione del Calore ed è qui che da i contributi più significativi. Del Nunzio si inserisce di autorità tra gli autori, in particolare tedeschi, per l’importanza delle sue ricerche ed il valore dei suoi risultati; tanta attività gli valse la vittoria nel concorso per la cattedra universitaria di Fisica Tecnica nel 1932. Fu subito chiamato nella stessa scuola di Padova come professore di Fisica Tecnica e in tale posizione Egli rimase ininterrottamente fino al 1963, anno del suo collocamento a professore fuori ruolo. Ma fu nel 1935 che cominciò per lui un nuovissimo motivo di interesse per i problemi relativi alla scienza e alle applicazioni delle basse temperature. Del Nunzio ebbe lo straordinario intuito di comprendere che questo settore delle basse temperature apriva un campo immenso di ricerche teoriche, di applicazioni pratiche, di sviluppi tecnologici. Egli pubblica nel 1935 un primo fondamentale ampio articolo. “ Ciò che si fa nella tecnica del freddo”. Con questa nota il prof. Del Nunzio si inserisce prepotentemente quale pioniere e suscitatore di energie e di innovazioni nel campo della Tecnica del Freddo determinando quello che sarà da allora in poi l’impegno maggiore della sua vita di scienziato, maestro organizzatore. Diresse nel contempo l’Istituto di Fisica Tecnica che si arricchì di una moderna attrezzata sede nel 1936. Accettò l’ufficio di Preside della Facoltà di Ingegneria che tenne ininterrottamente dal 1949 al 1964, contribuendo con saggio equilibrio al rinnovamento dei piani di studio che il progredire della tecnologia via via imponeva. E’ proprio grazie al prof. Del Nunzio che, nel campo della Tecnica del Freddo, la sede di Padova a poco a poco divenne il centro di attività, di studi e di congressi, punto di riferimento riconosciuto da tutti i frigoristi italiani. Alla ripresa dopo la guerra nel 1947, Egli ottenne che a Padova, presso l’istituto di Fisica Tecnica, fosse costituito il Centro Studi per le Applicazioni del Freddo del Consiglio Nazionale delle Ricerche. E sorsero per iniziativa di Del Nunzio i Congressi Nazionali del Freddo, che si tennero annualmente a Padova, senza interruzione, dal 1951 al 1972. Dal 1951 al 1959 Egli fu vicepresidente del Consiglio Tecnico dell’Istituto Internazionale del Freddo e presiedette la Commissione che tratta l’applicazione del freddo nel condizionamento dell’aria, nell’industria chimica, nella biologia, nella medicina.
Alla prestigiosa e fattiva attività accademica svolta nell’Ateneo patavino il prof. Del Nunzio abbinò un grande impegno nell’amministrazione pubblica tale da influenzare le vicende padovane dagli anni ‘50 fino al 1970. Infatti la presenza di Del Nunzio nella giunta comunale patavina iniziò nel giugno 1956 e si concluse nel 1970. Le deleghe che gli vennero attribuite erano legate in qualche modo alla sua figura di studioso: egli ebbe i referati relativi alle Aziende municipalizzate, alla Nettezza Urbana e, nell’ultimo quinquennio, ai Lavori pubblici. In particolare come Assessore alla Nettezza Urbana il prof. Del Nunzio fu uno dei primi ad affrontare con metodi nuovi il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani partendo dalla attenta analisi della composizione dei rifiuti stessi. Padova fu una delle prime città italiane ad essere dotata di inceneritore, ma l’esperimento più importante, impostato dal prof. Del Nunzio, fu la costruzione di una centralina termoelettrica abbinata ad un secondo inceneritore in modo da ottenere produzione di energia elettrica dallo smaltimento dei rifiuti.
Se per il prof. Del Nunzio Padova divenne la città di elezione in cui svolse ininterrottamente la sua attività e la sua vita, tuttavia Egli amava ricordare con infinito amore il suo luogo natale e qui, in terra d’Abruzzo, non mancava di ritornare ogni anno nella pausa estiva.
 La morte lo colse nel 1980.
 La nobile figura di Del Nunzio, uomo di scienza, di scuola e uomo impegnato nella organizzazione della società in cui ha vissuto non sarebbe completa se non si parlasse della sua straordinaria ricchezza interiore , della sua prorompente carica umana. Tutta la vita di questo uomo straordinario, negli aspetti qui brevemente delineati, è apparsa a delineare in sé un nuovo umanesimo della tecnica: il rigore dello studioso, l’interesse sempre vivo ai problemi nuovi, lo sforzo di collegamento con gli altri nella composta signorilità di ogni contatto, il dovere sentito di incidere nella società. Questa era la sua cultura.
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